BIANCO SU BIANCO

ovvero la storia di Vito Capone

di Marcello Venturoli

Anna D’Elia, che s’è occupata più volte di Vito Capone e ne conosce la storia fin da principio, in un breve e limpido intervento su l’artista, mette in luce il difficile e quasi drammatico suo punto d’arrivo nel quale confluiscono istanze diverse, se non opposte, “la primarietà della materia” e “il suo uso energetico, figli dell’arte povera; l’attenzione alla processualità, al lavoro… paziente, estenuante, sulla carta, (che) rimanda alle esperienze del comportamento.

La fissazione su un’idea, il voler ribaltare i modi, i tempi, i materiali del fare arte, inserisce questa operazione all’interno dell’area concettuale”.

Aggiungerei anche, se volessimo porre i vari modi degli anni Settanta nella cartina di tornasole del Vito Capone tutto bianco, anche la neo pittura, che, del resto, non dimentica in un altro passo del suo scritto la studiosa: “Rispetto alla sua precedente ricerca pittorica, l’artista indaga su rapporti diversi con i materiali e i procedimenti del fare arte che riduce all’essenziale”. (…)

Vito Capone

Ritratto prodotto per la rassegna di video biografie mediterranee “Una Identità Mediterranea” nell’ambito di “Obiettivo Mediterraneo Italia – Turchia. Dialogo tra culture”. Lecce 2011.

videomaker Sergio Grillo – Produzione FOG Video – 2011

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